Il consenso di molti…

16/06/2022 0 Di osber

Avere un grande consenso della base elettorale sembra, per alcune persone, di trovarsi al di sopra della legge vigente. In tanti paesi del mondo, oggi, si vive in una pseudo-democrazia dove una singola figura ha un grandissimo consenso. I concetti si confondono, in nome della quantità di voti ottenuti, questi “salvatore della Patria” si ubicano oltre qualsiasi critica, oltre l’opposizione politica e quello che è più importante, si insediano più in alto della Giustizia. Queste figure che sono riuscite a conquistare una maggioranza col voto cittadino, subiscono (secondo il proprio sentimento) l’attacco da parte del potere giudiziario iniziando così, una guerra interminabile che consuma, prima o poi, le risorse democratiche della Nazione.

E’ giusto dare a una persona la somma del potere in una Repubblica? In questi paesi, molti (in grado di costituire con il proprio voto una maggioranza di governo) credono che una grande personalità possa rimediare da solo tutti i mali che lacerano il paese. E’ in questo modo che la persona “risolvo tutto subito, ma ho bisogno di più potere”, si appropria delle garanzie che il concetto di democrazia riserva per tutti i cittadini. In queste condizioni, il Parlamento è in grado solo di promuovere le leggi che il Premier necessita e la Giustizia non deve interferire con l’azione di governo, altrimenti il premier potrà modificare la legge e il modo di applicarla. Viene da chiedersi perché pensare che una sola persona (per caso un papà autorevole?) possa dare risposta a tutti i campi. Sono proprio questi votanti, che mossi da diversi urgenze personali, con il loro voto mettono a nudo una situazione di scarsità di civismo della società, mancanza questa necessaria per la nascita della pseudo-democrazia. Anche altre situazioni servono alla nascita di un governo di taglio popolare, una crisi economica, una educazione che cambia direzione continuamente, un nepotismo esasperato, differenze sociali marcate, odio razziale, una corruzione dilagante e tante altre forme di scontento popolare, dicevo, portano a vedere in una sola persona, capace di convincere con il solo discorso, la soluzione vera e veloce di cui la Repubblica ha bisogno.

Il problema sarà che ognuno pensa a salvarsi nell’immediato? che dobbiamo raccogliere questa sera quello seminato questa mattina? Nella fretta di salvarsi uccidono l’oggi di chi viene dopo di loro. Si pensa che se i politici facessero un cattivo governo, una sola persona farebbe un governo esemplare; sarà un’errore fatale se il potere giudiziario ha qualche giudice non meritevole e per questo viene sottomesso al parere di una sola persona. I politici incapaci e/o corrotti vanno messi fuori della vita politica del paese con il voto cittadino e/o con la giustizia, ci deve essere anche una giustizia per chi non merita di lavorare nella Giustizia. Non dobbiamo confondere l’istituzione con la persona che la occupa temporaneamente, non possiamo chiudere gli ospedali perché un medico ha ucciso un paziente per vendere il fegato. Perché queste persone riescono ad avere un alto consenso fra i cittadini? E’ possibile che la maggioranza sbagli? Psicologia, sociologia, economia e tante altre scienze provano a dare una risposta che ancora è incompleta. Quello che è certo, in quei paesi dove tutti dicono che si viva bene, governano le istituzioni. In quei paesi le persone che governano, difficilmente sono protagonisti di notizie tutti i giorni e non chiedono mai di avere più potere di quello che li offre la Legge Suprema. In quei paesi, quando un rappresentante cittadino è indagato, sospende la sua attività governativa e aspetta il risultato senza iniziare una guerra alla istituzione Giustizia.

Non so chi ha detto “il popolo ha il governo che si merita”; sarebbe una triste risposta per tutti i paesi che subiscono governi di tono populista. Nel giro di pochi anni, di alcune generazioni di cittadini, un governo populista riesce a distruggere buona parte della materia prima della vita democratica di una Nazione, si tratta del pensiero libero, quello che permette a chi deve votare di pensare e ragionare in funzione di chi verrà un domani al suo posto. Nei paesi dove si vive bene, la gente oggi gode di anni e anni di governo delle istituzioni.