Filosofi, ci siete?

01/11/2022 0 Di osber

Filosofi, ci siete?
(scritto il 13-04-2014)
MANCA UN’EVOLUZIONE NEL PENSIERO DEL XXI SECOLO O, GIUSTAMENTE E’ QUESTO APPARENTE VUOTO DELLE SOCIETA’ RIFERITO AL PENSIERO CHE E’ IL RISULTATO DI COME L’UOMO PENSA E ATTUA DI CONSEGUENZA? Visto il problema dal basso, cioè dalla vita di tutti i giorni di una persona come me, senza studi di filosofia e/o sociologia, con tutti i problemi che vive la maggior parte della società, risulta evidente che il pensiero, dove questo è presente, si presenta frammentato, come se fosse invaso da pseudo pensieri acquisiti nel mondo delle comunicazioni. La corsa sempre più veloce al raggiungimento di obbiettivi socio-economici e alle consolidazioni di posizioni di potere, consumano tutto il tempo psicologico che abbiamo per pensare, per poter interrogarci sulla propria vita e trovare le migliori risposte. E’ anche evidente che attraversiamo un’epoca di cambiamento della società, della famiglia, della donna e dei suoi ruoli nella società e di tante altre cose, però della filosofia non si parla, non si commenta mai di una nuova linea di pensiero, di una nuova idea di come vivere meglio. Forse la filosofia non si dedica a queste cose, come ho detto prima non sono un filosofo, forse i filosofi non possono influenzare le popolazioni attuali come lo hanno fatto anticamente ma in qualche modo sono loro, che oggi non si vedono socialmente, le persone che con i loro studi sul pensiero dovrebbero creare una corrente che aiuti a trovare il tempo utile del pensiero.
Una esasperante ricerca del benessere economico, una corsa a comunicare con sconosciuti che rivela la nostra incapacità di parlare con le persone che abbiamo accanto, un consumismo destinato a riempire un vuoto senza fine, un disinteressamento totale sull’altra parte del mondo che con la sua povertà arricchisce materialmente le nostre vite, sono queste le caratteristiche di una nuova linea di pensiero? O sono queste le cose che danno un’idea di non presenza di grandi pensatori nella attualità?
Quando qualcuno dice di studiare filosofia, la maggior parte di chi gli sta attorno gli risponderà : A cosa ti serve oggi studiare filosofia? O chiederanno : E dopo cosa farai? Quando ero ragazzo, chi studiava filosofia era chiamato comunista e penso che anche oggi molta gente confonde lo studio del pensiero con l’essere comunista o qualsiasi altra situazione politica. E se questa confusione non è data per caso? Quante altre confusioni non sarebbero casuali? E certo che non possiamo convivere tutti i giorni con la teoria del complotto mondiale, però allora, queste confusioni, sono un lato visibile di una nuova corrente filosofica? Un capitalismo senza regole, un consumismo spinto da una strategica pubblicità di dubbia moralità, una digitalizzazione della informazione a livello mondiale in mano di un ridottissimo gruppo di persone, sono questi alcuni attrezzi di una nuova corrente filosofica. Forse c’è già una corrente filosofica nuova diversa da questa ipotizzata poco prima però se non si vede nella vita di tutti i giorni, è come se non ci fosse. Forse il tempo di una vita non è abbastanza per vedere i cambiamenti nel pensiero di tanta gente però sì, è stato sufficiente per vedere uno sviluppo vertiginoso nella tecnologia. E’ questo il fatto che chiama la mia attenzione, una tecnologia avanzatissima e un pensiero che assomiglia a quello che si studia nelle scuole nell’ora di Storia del XVIII o XIX secolo o quello che è più inquietante, del XX secolo, un pensiero scarso di morale e di una etica generalmente assente. Questo divario è molto preoccupante perché l’interesse di chi ha la tecnologia prevarrà sull’interesse generale con le conseguenze che si possono immaginare. E allora, se la filosofia dell’umanità fosse precisamente questa? Grande benessere per pochi e fame, guerre, ignoranza e sofferenze per il resto? Mi resisto a credere a questo scenario, voglio credere che i filosofi sono assenti per qualche ragione che ancora non capisco e che in questo vuoto che lasciano abbiano preso il sopravvento le debolezze dell’uomo. Le risposte a queste interrogazioni sicuramente portano in se il lavoro non solo di filosofi, se non anche di studiosi di altre discipline che trattano le persone e le relazioni fra essi. E’ da aspettarsi che questo lavoro sia già avviato e che la sua diffusione possa arrivare alla gente comune come me.